Fondazione Venezia – Servizi alla Persona, in virtù delle sue finalità di solidarietà sociale, ha deciso di operare anche nel settore della promozione e valorizzazione di beni di interesse artistico e storico. Considerato l’antico legame che unisce impegno sociale e impegno culturale la Fondazione ha avviato una collaborazione con l’IRE (Istituzioni di Ricovero e di Educazione) di Venezia ad un progetto che prevede la gestione e apertura al pubblico di alcuni beni d’interesse artistico e culturale di proprietà di quest’ultimo. La Fondazione, infatti, abbraccia l’idea che sia necessario valorizzare le opere di artisti e architetti che un tempo decorarono i luoghi di assistenza e carità, come in passato era diffusa l’usanza di affrescare e abbellire gli stessi. L’assistenza e il ricovero erano indissolubilmente legati a tutto ciò che doveva essere di conforto all’anima: affreschi e opere realizzati per gli spazi destinati alla preghiera e all’assistenza. La restituzione di questi beni alla collettività è essenziale sia per la loro conservazione che per la loro valorizzazione: attraverso la fruizione del pubblico, le opere ritrovano il senso della loro realizzazione perché l’arte è incompleta senza il godimento di chi l’osserva e si arricchisce tramite essa. Il progetto di Fondazione Venezia inizia con la restituzione alla collettività della Scala Contarini del Bovolo e dell’Oratorio dei Crociferi.

SCALA CONTARINI DEL BOVOLO

La Scala Contarini del Bovolo è un gioiello architettonico unico nel suo genere a Venezia, situato nel sestiere di San Marco, in prossimità di Campo Manin e affacciato sul rio di San Luca. Fu edificata intorno a fine del 1400 per volontà di Pietro Contarini al fine di decorare la facciata dell’adiacente Palazzo di San Paternian. E’ costituita da una torre cilindrica e da un loggiato collegati tra loro e si caratterizza per uno stile unico che si colloca tra quello rinascimentale, gotico e bizantino. Ancora oggi non esiste certezza sull’identità dell’architetto che la realizzò, ma vi sono due principali ipotesi di attribuzione. Da una parte il meno titolato Giovanni Candi, meglio conosciuto come falegname e carpentiere, ma più probabile scelta considerando le incongruenze architettoniche e lo stile non ben definito dell’opera; dall’altra Giorgio Spavento, importante architetto dell’epoca, opzione più papabile per una creazione di così grande pregio e con lo stile del quale si riscontrano delle analogie. Dopo l’ultimo restauro, a cura dell’architetto Paolo Faccio, che ha riportato il monumento all’antico splendore l’opera è finalmente pronta a ricongiungersi con il tessuto urbano circostante. Visita il sito http://www.scalacontarinidelbovolo.com/  

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ORATORIO DEI CROCIFERI

L’Oratorio dei Crociferi è un emblematico esempio dell’unità tra arte e assistenza, concretizzazione di una cultura che era molto attenta ai bisogni materiali dell’uomo, ma che non tralasciava anche quelli spirituali. In virtù di quella visione i benefattori di un tempo decisero di celebrare con i teleri di Jacopo Palma il Giovane la storia di chi volle quella struttura raccontando nel ciclo pittorico anche i momenti più semplici della vita dell’adiacente ospizio. Il ciclo pittorico può considerarsi un unicum nella decorazione di un ospizio e più in generale un raro esempio di complesso decorativo cinquecentesco legato al nome di un solo artista conservato a Venezia. I dipinti si possono suddividere in tre categorie: alcuni legati alla storia dei Crociferi e del loro ospedale a Venezia, altri che fanno riferimento alla funzione dell’Oratorio come cappella di un ospizio ed infine quelli relativi al carattere liturgico tipico delle cappelle dell’epoca. I teleri raffigurano i committenti, i monaci e le povere donne ospitate dalla struttura. Visita il sito http://www.scalacontarinidelbovolo.com/oratory-crociferi/

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SALA DELLA MUSICA – OSPEDALETTO

La Sala della Musica è una tappa imprescindibile per gli appassionati della storia della musica ed, in generale, per tutti coloro che sono alla ricerca di luoghi magici e nascosti: qui, infatti, le fanciulle orfane, ospiti dell’Istituto circostante, si esercitavano al canto e tenevano concerti dirette da maestri di comprovata fama. Questo sito è stato progettato da Matteo Lucchesi nel 1771 come spazio per le prove dell’orchestra e del coro femminile, e sei anni dopo è stata completamente affrescata da Jacopo Guarana, estremo interprete del gusto tiepolesco, e da Agostino Mengozzi-Colonna, autore delle parti decorative e delle quadrature a trompe l’oeil. Durante i concerti i musicisti suonavano in un ambiente collocato al piano superiore e aperto sulla Sala per mezzo di una grata in ferro battuto. Interessante è il gioco tra il vero e il dipinto: sull’angolo opposto della sala, è dipinta a trompe l’oeil un’altra grata che lascia intravedere due ragazze intente ad ascoltare musica. La Sala appartiene al complesso di Santa Maria dei Derelitti, detto anche l’Ospedaletto, uno dei quattro ospedali di Venezia che ospitava poveri, malati, inabili ed orfani già nel 1528. La Chiesa dedicata a Santa Maria Assunta è d’ideazione palladiana. Entrando dalla fantasiosa facciata barocca, opera di Baldassarre Longhena, si possono scoprire pregevoli dipinti di D. Mazza, G.B. Tiepolo, C. Loth, P. Liberi e, sopra all’altar maggiore, l’organo firmato nel 1751 da Pietro Nacchini, che con le sue eccezionali qualità timbriche e sonore accompagnava il canto delle putte che si esibivano dalla cantoria durante le funzioni. La sala della Musica è visitabile solo su prenotazione Visita il sito http://www.scalacontarinidelbovolo.com/it/sala-della-musica/  

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